Chiesa San Michele Arcangelo
Chiesa San Michele Arcangelo

Buriano

 

Buriano è una frazione del comune di Quarrata, posta sulle pendici del Montalbano a circa 500 metri di altezza. Il paese, diviso a sua volta in piccole borgate (il Pollaiolo, Baugiano, il Maestrino, Tacinaia e le Mulina), è interamente abbracciato da ulivete e boschi. La più importante di queste borgate è quella del Pollaiolo, perché qui è ancora oggi presente la casa del padre dei noti pittori fiorentini del XV secolo, Piero e Antonio Benci, detti del "Pollaiolo" perché il loro padre era un commerciante di polli e a Buriano aveva questa piccola "azienda allevatrice". Di origine molto antica, sicuramente esistente in epoca longobarda, Buriano ebbe nel corso della storia molta importanza tanto che nel medioevo vi era una delle quattro sedi comunali del territorio quarratatino; le altre erano: Tizzana, Montemagno e Vignole, mentre Quarrata era unita a Buriano ed insieme contavano ben 208 fochi, circa 1160 abitanti. Oggi nel borgo gli abitanti sono rimasti in pochi, le case che vi sono vengono utilizzate soprattutto nel periodo estivo o durante il fine settimana.

Interno Chiesa di Buriano
Interno Chiesa di Buriano

Chiesa di Buriano

 

La chiesa, nata come cappella di campagna, fu costruita sopra un guardingo longobardo, che il parroco Don Henny Pietro Innocenti (Vinci, 25 marzo 1912) fece riapparire e restaurare, mostrando nuovamente lo splendore delle mura. Durante il 1700 la curia di Pistoia concesse l'ampliamento della cappella che venne traformata nella attuale struttura; successivamente nel 1853, Nicomede Agati vi costruì un organo a canne, posto sopra la porta d'ingresso (anch'esso fatto restaurare nel 1996 dal suddetto parroco). La ristrutturazione operata a cura del parroco, ha visto la costruzione del piazzale davanti alla chiesa, i restauri alle strutture interne ed esterne ed anche l'introduzione di opere d'arte di pittori e di scultori locali ed internazionali, come Quinto Martini. Di notevole rilievo a tale riguardo è la via crucis posta lungo la strada che circonda il complesso, la quale è costrituita da ben 14 quadri di pittori diversi ed ogni stazione è dotata anche di una croce di legno d'ulivo, proveniente da Gerusalemme. Ultima per data è l'immissione della statua in bronzo del "Buon pastore" inaugurata per San Michele Arcangelo nel settembre del 2005. Oggigiorno il luogo in cui si trova la chiesa ha preso il nome di "Complesso Monumentale di Buriano", con la prospettiva di trasformazione in un museo pubblico.

 

L'organo della Prioria

 

Collocato sopra la porta d'ingresso, al di là di un ballatoio in legno sostenuto da quattro mensole si trova l'organo, costruito nel 1853 da Nicomede Agati di Pistoia. Lo strumento è composto da una cassa lignea di colore bianco, con fregi dipinti in falso rilievo; il prospetto è ornato nella parte superiore da eleganti motivi vegetali di legno intagliato e dipinto, nella parte inferiore presenta una facciata a profilo rettilineo di 25 canne di stagno, con labbro superiore a scudo, disposte a cuspide e ali con andamento delle bocche contrario alla cuspide e alle ali. La canna maggiore corrisponde al Do2 del Principale.

 

Strada per Montorio
Strada per Montorio

Montorio

 

Il toponimo è di origine latina, per taluni composto da "monte" ed "Oro" nel senso di ricco e fecondo anche in riferimento alle rocce ricche di mica, ma più verosimilmente composto da "mon(te)" e "toro", che in latino significa appunto rialzo di terra, altura tondeggiante e poi anche rocca. Prima di entrare in paese, si incontra la villa seicentesca dei Baldi Papini, appartenente ad un'antica famiglia di proprietari terrieri pistoiesi. La chiesa di San Martino, documentata a partire dal XIII secolo come dipendente della pieve di Quarrata, oggi è un piccolo oratorio: nonostante i molti rimaneggiamenti, conserva gran parte della sua struttura romanica e, tra il 1950 ed il 1960, è stata interamente affrescata dal pittore Azelio Tuci.

 

Veduta di Tizzana
Veduta di Tizzana

Tizzana

 

Tizzana è una frazione del comune di Quarrata, in provincia di Pistoia. È stato il capoluogo del comune omonimo fino al 1959, quando, dopo il trasferimento della sede municipale a Quarrata, in pianura, cambiò ufficialmente il nome.

Cenni storici

Il borgo di Tizzana sorse intorno al castello, che nel XIII secolo era in possesso di Pistoia, caposaldo del sistema difensivo contro i fiorentini. Nel 1252 vi si svolse una battaglia tra gli eserciti delle due città. Nel 1306 Tizzana passò sotto Firenze e fu restituita a Pistoia nel 1315; dieci anni dopo (1325), quando di nuovo era possesso fiorentino, il condottiero lucchese Castruccio Castracani attaccò le tre fortezze fiorentine allora esistenti nella zona (Artimino, Carmignano e Tizzana) e solo Tizzana riuscì a resistere all’assedio. Il borgo continuò ad essere considerato un obiettivo strategico di primo piano anche nella lotta dei fiorentini contro il milanese Gian Galeazzo Visconti, alla fine del trecento. Nella seconda metà del XV secolo Tizzana fu strettamente legata alle contese fra le famiglie dei Panciatichi, che avevano scelto il borgo come propria sede, e dei Cancellieri. Fu uno dei centri maggiormente colpiti dalla peste del 1523. In seguito, nel periodo mediceo e lorenese, il castello decadde, a causa della sua diminuita importanza strategica e militare, e le sue fortificazioni andarono progressivamente in rovina. Nel 1772 era sede di una podestaria, sottoposta al vicario regio di Pistoia e soppressa nel 1838: il suo territorio passò allora sotto la giurisdizione del vicario pistoiese. Il borgo perse lentamente la sua importanza, mentre l’acquistarono le frazioni in pianura. Il municipio venne trasferito nel 1880 nella allora frazione di Quarrata, divenuta più importante sia demograficamente che economicamente. Nel 1932, per ragioni pratiche, fu spostata anche la sede del comune prima a Vignole e poi a Quarrata: quest'ultimo centro il 30 luglio del 1959 divenne ufficialmente capoluogo del comune.

 

Tradizioni

Nel borgo e nei dintorni era tradizionale la fabbricazione di scope di saggina, che diede lavoro a circa 500 operai e che produceva anche per l'esportazione. Altri mestieri tradizionali erano quelli del "pellaio", che raccoglieva girando per le campagne le pelli dei coniglio per farne guarnizioni di pelliccia, del "madonnaio", venditore ambulante di oggetti sacri e santini, dello zoccolaio, che fabbricava lo zoccolo.

Ciesa di San Giovanni Evangelista
Ciesa di San Giovanni Evangelista

Montemagno

 

La frazione di Montemagno appartiene al comune di Quarrata, in provincia di Pistoia, nella regione Toscana. La frazione di Montemagno dista 4,64 chilometri dal medesimo comune di Quarrata cui essa appartiene.La Chiesa di San Giovanni Evangelista si trova a Montemagno, una frazione di Quarrata, in provincia di Pistoia. La chiesa risale al secolo XII quando il borgo di Montemagno, sulle pendici del Montalbano, aveva una qualche importanza. L'attuale edificio, frutto di modifiche apportate nei secoli XVII e XVIII, conserva tracce della più antica costruzione romanica nella zona absidale e nella canonica e presenta all'altare maggiore un dipinto di Girolamo Scaglia, raffigurante la Trasfigurazione di Cristo sul monte Tabor.

Pieve dei Santi Filippo e Jacopo
Pieve dei Santi Filippo e Jacopo

Ferruccia

 

La tradizione vuole che il nome della borgata derivi da una tal Monna Ferruccia che, nel testamento redatto il 7 dicembre 1385, espresse la sua volontà di essere sepolta nella chiesa dei SS. Filippo e Iacopo, da allora detta "Santo di Monna Ferruccia". La Chiesa dei SS. Filippo e Giacomo, documentata dal 1383, nel 1648 fu elevata a dignità di pieve. Ricostruita attorno alla seconda metà del XVII secolo, è stata poi sottoposta a nuovi ed importanti interventi nell'Ottocento, quando è stata notevolmente ampliata. Nei locali della canonica, verrà allestito il Museo di Arte Sacra, con opere d'arte provenienti dal territorio circostante ed appartenenti ai secoli XVII e XVIII. Nella frazione di Ferruccia, secondo un'antica tradizione, ogni anno si festeggia nel mese di gennaio la "Festa di S. Antonio Abate", protettore degli animali, con la benedizione degli animali e la distribuzione dei pani benedetti per mezzo di un carro di età tardo-settecentesca trainato da una coppia di buoi.

Chiesa di San Michele Arcangelo
Chiesa di San Michele Arcangelo

Vignole  

 

La località e documentata dal 1016 come sede di nuclei di "Lambardi" o "Longobardi". Della Chiesa di San Michele non si hanno notizie certe prima del XIII secolo, quando si trova registrata come dipendente dalla Pieve di Montemagno. Le strutture medievali della chiesa sono state totalmente cancellate dalle ristrutturazioni settecentesche e dai numerosi interventi di restauro succedutisi nel tempo, l'ultimo dei quali si data nel 1893. Singolare appare il campanile, a base quadrata, che risale alla metà del XV secolo e fu realizzato completamente in cotto. L'edificio, preceduto da un portico a cinque campate, all'interno si presenta ad aula unica voltata: da segnalare l'altare maggiore, di età settecentesca, la grande tela con San Michele Arcangelo, e l'organo conservato nella prioria, costruito da Pietro Agati nel 1797, di recente restaurato e da annoverare fra gli organi storici pistoiesi. Da una ventina d'anni, la chiesa è stata chiusa al culto, che viene attualmente uffiziato nella chiesa attigua, di recente costruzione.

 

Fattoria Spalletti
Fattoria Spalletti

Lucciano 

 

Posto sulle pendici del Montalbano, è situato a 182 metri s.l.m. La sua storia è assai simile a quella di Buriano, in quanto sede di un fortilizio dei conti Cadolingi di Fucecchio, esistente già prima del Mille. Nel XII secolo fece parte dei possedimenti dei Vescovi di Pistoia e poi successivamente passò ai Panciatichi: qui si rifugiò, dopo la battaglia di Benevento del 1267, il ghibellino Astancollo Panciatichi, costretto poi alla fuga dopo che la roccaforte fu espugnata e distrutta dal guelfo Cialdo Cancellieri, Podestà di Pistoia. La chiesa attuale e l'ex asilo che le è connesso, sorgono entro il perimetro di quello che doveva essere l'antico fortilizio. Il nome di Lucciano è famoso per la produzione vinicola della fattoria dei Conti Spalletti, a cui si deve anche la diffusione nella zona del ricamo a filet. L'edificio che ospita la fattoria si presenta come una costruzione imponente e severa, immersa nel paesaggio di ulivi: l'aspetto attuale è frutto dei radicali rifacimenti a cui fu sottoposto nell'Ottocento.



Chiesa dei SS. Maria e Clemente
Chiesa dei SS. Maria e Clemente

Valenzatico  

 

Si ricorda la Chiesa dei SS. Maria e Clemente, di antica fondazione menzionata nel memoriale del vescovo Ildebrando del 1132. Dipendente dalla pieve di Montemagno dal XIII secolo, prese la doppia dedicazione in seguito alla visita parrocchiale del 1541. L'edificio è stato completamente ristrutturato nel XIX secolo e delle antiche strutture rimane solo la torre campanaria. Da segnalare: Villa Zaccanti, sede di meeting e di ricevimenti, e la manifestazione del "Carnevale Rio de Valenzatico", con carri allegorici realizzati dai rioni del paese

Il lago
Il lago

Santonuovo 

 

Sorge ai piedi della collina di Montemagno: qui si trova il lago omonimo attorniato da piante centenarie di querce e di pini. Nei primi anni del Trecento già esisteva nella zona una chiesa detta di "Santa Maria Novella", mentre il toponimo "Santonuovo" compare per la prima volta in un documento del 1444. Nel XVI secolo, la famiglia Banchieri deteneva il patronato dell'oratorio: solo successivamente fu costruita una nuova parrocchia, distaccata da quella di Montemagno, e così sorse la Chiesa di San Germano con il permesso del granduca Pietro Leopoldo. L'edificio religioso fu consacrato nel 1785: nell'interno, ad unica aula, si segnala l'altare maggiore di forma cinquecentesca, risalente all'epoca della fondazione della chiesa. All'esterno dell'edificio, dietro l'abside, nel 1794 venne eretto un oratorio per uso della Confraternita del SS. Sacramento: in seguito alla soppressione della Compagnia, l'edificio ha perduto l'originario carattere sacro. Da segnalare nella frazione, la presenza del campo di volo del "Pinguino", punto di riferimento per appassionati e sportivi che amano praticare sports dell'aria su deltaplani ed ultraleggeri o che intendono conseguire brevetti aereonatici di I e II grado. Da segnalare anche la Chiesa di Santo Stefano, in località Campiglio, che si trova immediatamente fuori dalla strada che da Santonuovo conduce a Quarrata: la chiesa, il cui primo dato storico risale al 1321, viene ricordata come suffraganea della pieve di Montemagno. Di origine probabilmente romanica, come dimostrano alcune bozze di arenaria riportate in luce in prossimità della canonica, l'edificio attuale è risultato di modifiche della seconda metà del XVII secolo.

Chiesa Sacro Cuore
Chiesa Sacro Cuore

Casini

 

Da segnalare la Chiesa del Sacro Cuore di Gesù, costruita su progetto dell’architetto Alfonso Stocchetti e aperta al culto nel 1957 in sostituzione dell'antica sede parrocchiale di san Biagio. Al suo interno conserva un Crocifisso e una Madonna lignei del trentino Giuseppe Rungaldier e un dipinto del veneto Luigi Gaioni, opere contemporanee.

Caserana

 

Caserana è una frazione di Quarrata, in provincia di Pistoia. Caserana ha 746 abitanti ed è a 37 metri sul livello del mare. Confina con le frazioni quarratine di Vignole e Casini e con la provincia di Prato. Caserana ha un'area protetta, chiamata Querciola, dove sono presenti due laghi artificiali e un'antica casa, chiamata "Casa di Zela". Ogni giugno viene fatta una festa in onore di San Pietro e la messa viene celebrata nella piccola chiesa caseranese.

Santallemura

 

Si dice che tal nome sia stato dato a questo luogo dopo una grave pestilenza che non lasciò in piedi nessuno, tranne che i “Santi alle mura” in realtà esso deriva dall’antico nome della chiesa: Sanctus Simonis de Muris, per il fatto di trovarsi presso la cinta muraria di Tizzana, ed è registrato già alla fine del XIII secolo. Questa chiesa prioria dei Santi Simone e Taddeo dipese prima dalla pieve di Quarrata e dal 1561 risulta unita a Tizzana; fu ristrutturata nel XVII secolo sotto il rettorato di Raffaele Baldassini, di cui all’interno si trovano ancora gli stemmi. Fu patronato delle famiglie Franchi Taviani e Panciatichi e dello Spedale del Ceppo di Pistoia. Gli affreschi in stile Liberty che decorano la volta, con un cielo stellato, rose, gigli e la Madonna col Bambino e i quattro Evangelisti, sono opera di Fabio Casanova del primo decennio del Novecento

Chiesa S. M. Immacolata
Chiesa S. M. Immacolata

Catena

 

Catena è una frazione del comune di Quarrata, il suo nome deriva dalla sua posizione di confine, in quanto è la frazione, che situata sulla Strada statale 66, confina con la frazione di Seano (Comune di Carmignano) della provincia di Prato.

Storia di catena

Chiesa di S. Stefano
Chiesa di S. Stefano

Campiglio

 

Situato alla base settentrionale del Montalbano, faceva parte della piovere di Montemagno; oggi la sua chiesa di Santo Stefano dipende dal Santonuovo. Detta chiesa risulta esistente almeno dal 1231, e, infatti, testimoniano la sua origine romanica alcune bozze d’arenaria dal lato della canonica; fu poi oratorio di patronato della famiglia Banchieri, ad opera di uno dei quali, monsignor Zanobi, fu trasformata in parrocchia e consacrata nel 1785 dal vescovo Scipione de’ Ricci. In quest’occasione fu suo benefattore il granduca Pietro Leopoldo; nel 1838 fu fatta restaurare da Leopoldo II.

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