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Lungomare di Reggio Calabria - Notturno

Regione Calabria

Notizie

Calabria
Calabria

La Calabria (Calàbbria in calabrese, Calavrìa in grecanico, Καλαβρία in greco) è una regione dell'Italia meridionale di 2.009.124 abitanti. Il capoluogo è Catanzaro. È la regione più a sud dell'Italia peninsulare, confina a nord con la Basilicata e a sud-ovest un braccio di mare la separa dalla Sicilia. È bagnata ad ovest dal mar Tirreno e ad est dal mar Ionio. Comprende le province di Catanzaro, Cosenza, Crotone, Reggio Calabria e Vibo Valentia.

Geografia - La regione costituisce la punta dello stivale, è bagnata ad ovest dal Mar Tirreno, ad est dal Mar Ionio, a nord-est dalgolfo di Taranto e a sud-ovest è separata dalla Sicilia dallo Stretto di Messina, la cui distanza minima tra Capo Peloro in Sicilia e Punta Pezzo in Calabria è di soli 3,2 km, dovuta al legame geologico presente in profondità tra il massiccio dell'Aspromonte e la catena dei Peloritani.

I golfi calabresi sono:

il golfo di Corigliano che, di fatto, fa parte del più ampio golfo di Taranto;

il golfo di Gioia Tauro, situato sulla costa tirrenica.

il Golfo di Policastro, sulla costa tirrenica, comprendente anche Campania e Basilicata

il golfo di Sant'Eufemia, situato sulla costa tirrenica;

il golfo di Squillace, situato sulla costa ionica;

 

In Calabria sono presenti due isole, entrambe poste lungo la Riviera dei Cedri (CS), sulla costa tirrenica :

l'Isola di Dino, di fronte alla cittadina di Praia a Mare;

l'Isola di Cirella, di fronte a Cirella, frazione del comune di Diamante;

 

Storia

Preistoria - Le prime tracce della presenza dell'uomo in Calabria risalgono al Paleolitico come ne testimoniano i ritrovamenti nelle grotte di Scalea e il graffito del "Bos primigenius" a Papasidero, un figura di toro incisa nella roccia 12.000 anni fa. Durante l'era dei metalli giunsero nuove popolazioni, uno degli insediamenti più importanti risalente a quel periodo è il complesso di Torre Galli nei pressi di Vibo Valentia.

Mitologia e periodo italico - Secondo il mito greco, circa 850 anni prima della guerra di Troia, vi sarebbero giunti Enotrio e Paucezio, di stirpe enotria e pelasgica, originari della Siria che, trovando il suolo molto fertile, chiamarono la regione "Ausonia" in ricordo dell'"Ausonide", fertile zona della Siria.Secondo la leggenda Enotrio avrebbe regnato per 71 anni e alla sua morte gli sarebbe succeduto il figlio Italo ("uomo forte e savio" secondo quanto narra Dionigi di Alicarnasso) che regnò su una popolazione "Italòi" che occupavano la penisola nella zona situata a sud dell'odierna Catanzaro, che oggi sono la province di Catanzaro e di Reggio Calabria, dalla quale l'Ausonia avrebbe preso il nuovo nome di "Italia", come riportano Tucidide ("quella regione fu chiamata Italia da Italo, re arcade") e Virgilio (Eneide, III). Da Dionigi di Alicarnasso (1 11,2-4; 12,1) e Diodoro Siculo sappiamo infatti che gli "Ausoni" (abitanti dell'Ausonia) erano stanziati nella zona di Reggio già intorno al XVI secolo a.C. Nel periodo italico la Calabria fu abitata, oltre che da tali popolazioni (Itali-Ausoni-Enotri), principalmente dai Bruzi (o Bretti), popolo di origine indoeuropea di linguaggio osco e temperamento bellicoso e da genti di origine iberica.

Periodo greco - Di fondamentale importanza è lo sbarco dei Greci sulle coste calabresi, i quali strapparono le terre ai Lucani (costretti a rifugiarsi nell'entroterra e nella parte settentrionale della Calabria), e si mescolarono con gli altri popoli autoctoni, dando vita ad una cultura meticcia, estremamente florida nei secoli successivi. I Greci fondarono fiorenti colonie, così magnificenti da guadagnarsi l'appellativo di Magna Grecia (Grande Grecia), così importanti da superare, in alcuni casi, la stessa madrepatria.Tra il VI ed il V secolo a.C. infatti fiorivano su tutta la costa numerose ed importanti città della Magna Grecia, come Rhegion, Kroton, Locri Epizephyrii, e Sybaris, e numerose sub-colonie fondate dalle colonie stesse quali: Kaulon, Hipponion, Medma e Terina e Scolacium,. Con l'avvento dei Bruzi e di Consentia (l'attuale Cosenza) la loro capitale, che conquistarono e depredarono le poleis della Calabria settentrionale, grazie anche alle loro lotte e antipatie interne, la Magna Grecia iniziò il suo declino che si concretizzo con l'arrivo di Roma pochi anni dopo.

Periodo romano - Dopo la conquista da parte dei Romani, nel III secolo a.C., i territori assunsero la denominazione di "Brutium" ma, a parte alcune città alleate, dunque non sottomesse all'utorità di Roma, gran parte della regione non fu in grado di ritrovare la prosperità di un tempo. Le poleis magnogreche erano quindi destinate a perdere il proprio potere in favore di un'alleanza (in alcuni casi) o di una colonizzazione romana. Unica roccaforte della lingua e cultura greca rimaneva Reggio (tra l'altro sede del Corrector, governatore della Regio III Lucania et Bruttii), che attraverso la Via Popilia collegava il suo porto con Roma; città abitate dai Bruttii erano le colonie di Vibo Valentia, Locri, Crotone, Sibari e Cosenza all'interno del territorio.

Medioevo

Il ducato bizantino - Il Thema (o Ducato) di Calabria - Con la caduta dell'Impero, la Calabria fu devastata dalle guerre gotiche, tra goti e bizantini, i quali ebbero la meglio. Successivamente a causa dell'invasione longobarda i bizantini persero gran parte dell'Italia compresa anche parte della Calabria settentrionale, i territori rimasti del Bruzio furono aggregati con le terre possedute nel Salento, formando il Ducato di Calabria compreso nel thema di Sicilia. Successivamente il dominio bizantino in Italia meridionale fu diviso in: thema di Langobardia, con capitale Bari, e, una volta caduta la Sicilia in mano agli arabi, in thema di Calabria, con capitale Reggio. Quest'ultimo territorio aveva dunque ereditato il nome Calabria, precedentemente usato per designare la penisola salentina. Durante l'alto medioevo gli abitanti furono spinti verso l'interno della regione sia dalle pestilenze che dalle incursioni piratesche, una vera minaccia per gli insediamenti costieri, continuata fino alla fine delXVIII secolo. Numerose furono infatti le fortificazioni collinari e montuose nell'entroterra calabrese, costituita da villaggi arroccati in posizione sufficientemente arretrata e inaccessibile da poter avvistare in tempo le navi nemiche e sbarrare prontamente le vie d'accesso ai centri abitati. Nel IX e X secolo la Calabria, fu terra di confine tra i Bizantini e gli Arabi insediatisi in Sicilia, che si contesero a lungo la penisola, soggetta a razzie e schermaglie, spopolata e demoralizzata, ma con gli importanti monasteri bizantini, vere e proprie roccaforti della cultura.

Le corti normanne - Allalunga contesa arabo-bizantina mette fine però la famiglia normanna degli Altavilla. L'anno 1061 sancisce infatti che la Calabria è dei Normanni, suddivisa tra Roberto il Guiscardo, Duca di Calabria, e Ruggero, Conte di Calabria. Il governo così organizzato fu messo in atto dai locali magnati bizantini. Il dominio viene esteso alle Puglie e da questo momento ha termine ogni pertinenza bizantina. Roberto conferma in Reggio la capitale del Ducato di Puglia e di Calabria e sede del giustizierato di Calabria, nominandosi egli stesso Duca; Ruggero è invece Conte di Calabria, vassallo del fratello Roberto, con sede a Mileto.

Periodo angioino e aragonese - E' di questo perdiodo la diffusione del sistema feudale. Nel 1443 Alfonso il Magnanimo d'Aragona conquistando i territori degli Angioini assegnò il territorio di Reggio a Catanzaro, poiché Reggio aveva appoggiato il suo avversario Renato d'Angiò. Ma una ventina di anni dopo nel 1465 Ferdinando I di Aragona (Ferrante) riassegnò il titolo di capoluogo a Reggio. Nel XVI secolo in Calabria fu confermata la divisione nelle due province di Calabria Citeriore (o Citra) e Calabria Ulteriore (o Ultra) governate inizialmente da un solo magistrato, poi dal 1582 le due province furono amministrate da due distinti governatori:uno a Cosenza per la Calabria Citeriore; uno a Reggio dal 1582 al 1593, poi a Catanzaro dal 1593 al 1816 per la Calabria Ulteriore. Nel 1098, Papa Urbano II investì Ruggero del ruolo di nunzio apostolico e gli Altavilla con la loro dinastia divennero precursori del Regno di Napoli o Regno delle due Sicilie che dominò la Calabria fino all'unità d'Italia. Lo stesso Regno di Napoli subì diverse dominazioni: le dinastie degli Asburgo, di Spagna e d'Austria, la dinastia francese dei Borbone, e per un breve periodo il generale di Napoleone, Gioacchino Murat, che fu giustiziato nella cittadina di Pizzo.

Ultimi secoli - L'Aspromonte, regione montana nel sud della Calabria, in provincia di Reggio, fu scenario di una famosa battaglia del Risorgimento, in cui Giuseppe Garibaldi rimase ferito. È tutt'ora possibile ammirare l'albero cavo in cui secondo la tradizione Garibaldi si sedette per essere curato, nei pressi di Gambarie, vicino a Reggio.

Toponimo

Il nome "Calabria" deriverebbe dal greco "Kalon-brion", ovvero "Faccio sorgere il bene", per la fertilità del suo territorio, e può considerarsi un sinonimo di "Ausonia" dal verbo "auxo-abbondo". Infatti ancora oggi tutta la zona costiera (sempre contesa nella storia), è ricca di vasti oliveti, agrumeti e frutteti con produzioni tipiche, quali il bergamotto ed il cedro, e sempre abbondante è stata la produzione di ortaggi e di frutta, che oggi vengono abbondantemente esportati. Il toponimo tuttavia non è sempre appartenuto alla regione. In epoca romana, infatti, la Calabria indicava la penisola Salentina (province pugliesi di Lecce e Brindisi). Successivamente il termine Calabria venne trasformato in "Calabrie" per indicare tutto il territorio comprese tra le 2 penisole (salentina e calabra). Gli studiosi non sono riusciti tuttora a spiegare il perché del definitivo trasferimento del toponimo Calabria alla regione attuale.

La popolazione parla il dialetto calabrese che però, come la maggior parte dei dialetti italiani, non ha alcuna ufficialità. A causa delle variegate radici storiche della regione, esistono zone della Calabria in cui si parlano ancora dialetti di diretta derivazione da altre lingue. Nel nord della regione si parla un dialetto derivante dalla lingua napoletana, mentre nel sud della regione si riscontrano numerose somiglianze del dialetto locale con la lingua siciliana, ma complessivamente il vernacolo parlato in tutta la regione è identificabile come "calabrese".

Fino al XV-XVI secolo la lingua grecanica era parlata in tutta la Calabria meridionale, oggi perdura solo nelle cittadine di Bova, Roghudi e Gallicianò (in provincia di Reggio Calabria) e in alcuni quartieri di Reggio, storica roccaforte culturale della lingua greca in Italia. Le vie dei paesi dell'area grecanica hanno infatti ancora oggi la doppia nomenclatura: in italiano ed in grecanico.

In altre zone, più circoscritte, si parlano dialetti di derivazione albanese e nel comune di Guardia Piemontese si parla occitano.

Minoranze linguistiche

Le minoranze linguistiche riconosciute dallo stato in Calabria sono:

La lingua albanese parlata in 33 comuni della provincia di Cosenza, di Crotone e di Catanzaro

la lingua occitana, parlata a Guardia Piemontese

La lingua greca di Calabria (o grecanico), parlata nel triangolo grecanico (Amendolea (Amygdalia/Amiddalia), Bova (Vua), Bova Marina (Fundaca, Jalò to Vua), Chorio di Roghudi, Condofuri, Condofuri Marina, Gallicianò, Roccaforte delGreco (Vunì), Roghudi vecchio (Richùdi), disabitato, Roghudi nuovo.

Turismo

La principale risorsa turistica calabrese è il mare, con una lunghissima costa affacciata su tre mari (Tirreno, Ionio e Stretto), una particolare ricchezza della fauna ittica, in un paesaggio che alterna spiagge e scogliere. Lo scarso sviluppo industriale e l'assenza di grandi città sulla gran parte del territorio ha permesso di preservare per lungo tempo il mare incontaminato, e la Calabria è tuttora considerata un paradiso naturalistico.Il poeta Gabriele d'Annunzio chiamò il lungomare di Reggio Calabria "il più bel chilometro d'Italia", oggi uno tra i simboli più rappresentativi del fatto che l'industria turistica in Calabria è attualmente un'attività in forte crescita, favorita dalla presenza sul territorio di numerosi siti archeologici (Reggio, Locri, Crotone, Sibari e Scolacium solo per citarne alcuni) e di bellezze naturali che suscitano l'interesse dei visitatori. Negli ultimi anni si è investito sulla capacità ricettiva di strutture alberghiere, favorendo un incremento delle presenze nella regione, che nell'estate 2006 ha raggiunto livelli record (ad es. Reggio al 20 settembre 2006 si trova al quinto posto in Italia per incremento di turisti stranieri, con un raddoppio di presenze rispetto all'anno precedente).Oltre alle ben conosciute mete turistiche e rinomate località costiere come Tropea, Reggio, Catanzaro, Soverato, Scilla, Diamante, Roseto Capo Spulico o le gettonate riviere con le loro Bandiere Blu come Cirò Marina, Roccella Ionica, Scilla e Catanzaro[13], anche l'entroterra calabrese è ricco di storia, di tradizioni, ma anche e soprattutto di arte, cultura, fortezze, chiese, necropoli, boschi e bacini naturalistici d'importanza, elementi caratterizzanti le aree interne delle province di Reggio, Cosenza, Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia; in particolare il turismo montano si sviluppa soprattutto sull'Aspromonte e nella Sila, nei rispettivi parchi nazionali.

 

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