Monumenti e luoghi d'interesse

Villa la Màgia

Uno dei maggiori monumenti presenti nel territorio del comune è sicuramente la Màgia, antico castello fondato, secondo la tradizione, da Vinciguerra Panciatichi intorno all'anno 1320. In seguito alla decadenza della famiglia Panciatichi, il fortilizio fu acquistato il 26 novembre 1583 dal granduca Francesco I de' Medici e trasformato in una villa che servisse da appoggio alle battute di caccia effettuate nel Barco reale, entrando così a far parte del sistema delle ville medicee. Nel corso dei secoli la villa cambiò più volte proprietario fin quando, nel 1999, l'ultima erede, la contessa Marcella Amati Cellesi, cedette la villa al comune. 

Area della Querciola

Chi visita quest'area naturale si rende immediatamente conto della diversità del paesaggio rispetto al resto della pianura circostante. Infatti quest'area non ha subito la trasformazione che ha caratterizzato tutta la piana pistoiese dagli anni 70. Preservata quindi da un intervento forte dell'uomo, riveste oggi un'importante testimonianza naturalistica. Gli specchi d'acqua e principalmente i laghi di Zela e di Bigiana sono un eccellente habitat per numerose specie di uccelli; alcuni nidificano, altri arrivano per cacciare, e molti stormi fanno le loro soste nei loro viaggi. Cicogne, aironi, aironi rossi, garzette, cavalieri di Italia, falchi delle palude popolano la Querciola. L'accesso all'area deve essere concordato con l'Assessorato all'Ambiente del Comune di Quarrata. Si consiglia di indossare una abbigliamento adeguato alla stagione (comunque sempre pantaloni lunghi) e calzature da campagna comode e chiuse. Non dimenticare il binocolo e la macchina fotografica, ricordando che è assolutamente vietato usare il flash per non disturbare gli animali.

Monumento ai caduti della strada - Scultura di Jorio Vivarelli

Nel giardinetto antistante la biblioteca (Via Trieste), si trova la scultura di Jorio Vivarelli Conforto. La statua realizzata nel 1963, dedicata alle vittime della strada, è stata posta a Quarrata nell'Aprile del 2004. La scultura originariamente era collocata in località Barba, ed era stata commissionata dalla famiglia Lenzi (pionieri dell'industria quarratina) per la morte del loro figlio e di un amico in un incidente automobilistico avvenuto in tale località il 4 Novembre del 1961. Prima della ricollocazione l'opera è stata restaurata grazie all'intervento congiunto del comune e del Lions Club. Con la nuova visibilità la scultura acquisisce una notevole valenza simbolica, visto che è stata posta nel luogo dove un tempo si trovava il giardino di casa Lenzi. L'opera rappresenta tre madri strette in un abbraccio di dolore, dove le rassicuranti forme del modellato vanno ad esaltare un pathos emozionale che, indiscutibilmente, trapela dall'opera.

Torre di Sant'Alluccio

Torre posta su una delle più imponenti creste del Montalbano dove Sant’Alluccio, almeno secondo quanto riferisce il biografo del Santo, vi avrebbe edificato un ospizio o eremo. Alluccio o Lucio, come talvolta è nominato, viene, infatti, ricordato dalle fonti antiche per aver fatto erigere, agli inizi del XII secolo, numerosi ospedali nei luoghi più impervi e pericolosi dei territori di Lucca, Pistoia e Firenze. Punto di prospettiva magnifico, il luogo offre una bella vista panoramica che permette di dominare l’intera vallata.

Casa di Zela

Casa di Zela è un edificio rurale il cui nucleo più antico è ritenuto una casa torre eretta per scopi difensivi e ridotta a "case da lavoratore" nel XVI secolo con il diffondersi della mezzadria.Nel XIX secolo il l'edificio era conosciuto come "La Baccheretana" oppure "Casa Franchetti", dal nome dei suoi padroni. Solo intorno agli anni '50 del Novecento le fu dato il nome attuale, molto probabilmente perché in questo luogo abitavano degli anziani, detti gli "zeli". Con il passare degli anni la casa è rimasta abbandonata per lungo tempo. Donata dai proprietari all'Amministrazione Comunale, questa ha provveduto al suo recupero. E' stato mantenuto l'assetto dell'edificio, risultato delle molte trasformazioni che lo hanno coinvolto nel corso dei secoli; alcune stanze sono state arredate con mobili ed utensili d'epoca che caratterizzano l'edificio come centro di documentazione del territorio circostante, dove si raccolgono anche testimonianze delle radici culturali di Quarrata, in particolare della civiltà contadina e delle sue trasformazioni.

Casetta fontana in cristallo - Le parole scaldano di Vittorio Corsini

Tra il 1999 e il 2004 per la nuova piazza centrale della cittadina di Quarrata Vittorio Corsini ha elaborato “le parole scaldano” una scultura - fontana a forma di casa accessibile all’interno e le cui pareti sono tutte in vetro mentre quella frontale, che dà sulla piazza, è formata da acqua. Le pareti di vetro sono piene di scritte raccolte nei mesi precedenti alla realizzazione dell’opera, invitando le persone a scrivere quello che volevano per le pareti della costruenda fontana, in modo che su queste pareti ci fossero riportati i segreti, i sogni, le speranze, le necessità, le voglie e quant’ altro passava nei pensieri degli abitanti, a render visibile un momento della loro vita interiore, che resterà negli anni come riferimento per misurare i loro cambiamenti.

Monumento ai caduti - Scultura di Agenore Fabbri

Nella centralissima piazza Risorgimento, sorge il Monumento ai caduti per la pace, opera dello scultore quarratino Agenore Fabbri, inaugurato nel maggio del 1990 e divenuto simbolo della città.