Leggenda sull’origine del nome

 

Secondo un’antica leggenda si narra che anticamente, dalla Toscana e precisamente da Firenze, arrivò presso il convento dei monaci domenicani, situato al centro del paese, un monaco. Egli portò con sé, una pianta di rose , estirpata lungo l’argine del fiume Arno, a lui tanto caro. Arrivato qui a Rosarno si mise a lavorare un pezzetto di terreno intorno all’antico convento e vi piantò le rose che crebbero rigogliose formando dei bellissimi e profumati roseti. Da questa leggenda si dice sia nata l’origine del nome Rosarno.

 

Etimologia (origine del nome)

 

Adagiata sulla sponda sinistra del Mésima si elèva su un'amba pleistocenica, in tutta la sua bellezza, la ridente cittadina di Rosarno. I grandi storici calabresi ci hanno tramandato di una Rosarno che sarebbe sorta da un'antica Scumnia. Oggi è stato ampiamente dimostrato che questa Scumnia è una invenzione dovuta all'interpretazione errata di un passo dello storico Pandolfo Collenuccio, che ha creato la dicotomia di una Medma a Nicotera e di una Scummia a Rosarno. In vari modi é stato interpretato l'attuale nome di Rosarno, che, secondo glottologi, è un patronimico. Il nome dal medioevo in poi, negli antichi documenti, è comparso corrotto in varie forme (Sarno, Rozarni, Rosaroni, ecc.) Anche gli storici calabresi hanno dato al nome delle interpretazioni fantasiose e poetiche. Nella dizione dialettale il nome è Rusarnu o anche Rusarni; gli abitanti della dizione comune, sono chiamati Rusarnisi,